LA RAPPRESENTANZA MILITARE TERMINA IL SUO CORSO INIZIATO NEL 1978 E LASCIA IL PASSO ALL'ASSOCIAZIONISMO PROFESSIONALE A CARATTERE SINDACALE. DA CO.CE.R. AD APCSM

Questa settimana iniziano le procedure formali degli organismi di rappresentanza militare di termine mandato in via definitiva a seguito del decreto ministeriale che attesta la rappresentatività alle associazioni professionali

Dopo 46 anni i Carabinieri non saranno piu' rappresentati da organismi collegiali interni all'amministrazione e affiancati ai Comandanti di Corpo, ma esprimeranno una scelta personale con una delega sindacale per una delle 6 associazioni professionali a carattere sindacale riconosciute con rappresentatività a norma di legge. E' il Decreto del Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2024 a dare il via alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e all'immediata attività ufficiale delle Associazioni professionali. Un momento storico vissuto da chi ha fatto un percorso di partecipazione agli interessi collettivi da oltre un ventennio con un mandato elettivo in piu' fasi che partiva da elezioni preliminari, passando da elezioni ai Consigli di Base, Consigli Intermedi per arrivare all'elezione del Consiglio Centrale di Rappresentanza. Non è stato mai semplice essere eletto con la fiducia dei colleghi nè tantomeno essere rieletto in piu' mandati. La fiducia, quella che oggi si esprime scegliendo un simbolo, un identificazione, un progetto associativo. La rappresentanza militare ha dato la possibilità a chi ne ha saputo vivere gli aspetti di una crescita professionale e conoscitiva dell'Arma dei Carabinieri, di poter esprimere valutazioni, proposte e contributi a livello di base ed a livello di vertice di Stato Maggiore. Si è partecipato a scelte, decisioni e a momenti di contrasto anche molto forte, che ha portato il Carabiniere a parlare con il Generale piu' alto in grado e avere posizioni diverse ma con lo stesso amore per l'istituzione. Quella passione e quel consenso che tanti avrebbero voluto ma che non hanno mai ottenuto perchè gli stessi colleghi non ne hanno mai dato mandato fiduciario. Mai semplice esporsi rischiando il proprio percorso professionale e pochi, solo pochi resteranno nella memoria di chi ha saputo riconoscere il coraggio e la competenza di chi si occupava esclusivamente dell'interesse collettivo. Sono tante le cose che andrebbero ricordate in questo momento storico ma sarà la memoria dei Carabinieri che potrà raccontare cio' che è stato. Una cosa è certa, che in tutto questo molti, tanti, tantissimi non dimenticheranno mai  pianetacobar.  Si quella parola che dal 2010 aprì per la prima volta nella storia un percorso social e web dove il confronto tra carabinieri e l'informazione pura ebbe a nascere senza interessi personali e senza dinamiche ed economie di opportunità. Questo lo ha attestato piu' di quel decennio successivo di lavoro intenso che ha portato a crescere la conoscenza e l'importanza di partecipare agli interessi collettivi. Ed è anche un a tesi di laurea ad attestare quella che è stata l'evoluzione della rappresentanza militare nel rapporto funzionale tra il personale, il rappresentante e la gerarchia. Tutti sono cresciuti nel rapporto della rappresentanza militare nell'arma dei Carabinieri. Certo ora è anche la confusione a compromettere il momento storico dove questa nebbia alimentata dalle opportunità e dall'opportunismo del mimetizzarsi in questo ruolo non durerà molto. Ma ora la responsabilità passa al singolo Carabiniere che deve scegliere, si saper scegliere.  Scegliere a chi affidare la propria tutela nelle competenze delle associazioni professionali che devono essere un riferimento che parte da chi è alla guida di una realtà associativa identificandosi come status e come stile di chi deve tutelarsi ed essere assistito per migliorare la propria quotidianità di Carabiniere.